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SCHEDA FILM
EVENTO SPECIALE L'11, 12 E 13 NOVEMBRE.
Debutterà il prossimo 11 novembre alla STOP MAKING SENSE. 40 ANNIVERSARY EXPERIENCE, il progetto speciale che celebra i 40 anni dall’uscita del più grande film concerto di tutti i tempi, una pietra miliare dei documentari rock realizzata dal regista Premio Oscar® Jonathan Demme.
Le celebrazioni prenderanno il via al Teatro Olimpico di Roma, dove verrà presentato il film in anteprima italiana con la presenza di Jerry Harrison, storico chitarrista dei Talking Heads, per la prima “Stop Making Sense Special Night”. Innovativi all’epoca, tra i più imitati oggi, i TALKING HEADS torneranno così al centro della scena con il progetto “STOP MAKING SENSE. 40 ANNIVERSARY EXPERIENCE” che farà rivivere e approfondire la band che più di tutte ha rivoluzionato l’apparato creativo nel mondo della musica fondendo influenze musicali disparate, creando strutture compositive non convenzionali e amplificando la creatività di visual e performance.
STOP MAKING SENSE racconta la performance della band al Pantages Theater di Hollywood nel dicembre del 1983, quando David Byrne, Tina Weymouth, Chris Frantz e Jerry Harrison, insieme a un ensemble di eccezionali musicisti di supporto, si esibiscono all’apice del successo. La nuova edizione del film – completamente restaurata in 4K (la prima revisione era del 1999), supervisionata da James Mockoski di American Zoetrope e distribuita in Italia grazie alla collaborazione tra Nexo Studios e A24 – include una colonna sonora totalmente rimasterizzata, curata dallo stesso chitarrista e tastierista dei Talking Heads, Jerry Harrison, ed è stata presentata lo scorso anno al Toronto International Film Festival.
Definito come “il miglior film concerto che abbia mai visto” dal The Village Voice e “una dose di felicità dall’inizio alla fine” da The New Yorker, STOP MAKING SENSE fu girato nel corso di tre notti al Pantages Theatre di Los Angeles, dove Demme e la sua troupe catturarono l’energia e l’eccentricità dello show dal vivo dei Talking Heads, concepito ed eseguito con precisione, e tutte le sue brillanti trovate. La gag esistenziale di Byrne inghiottito dal suo “Big Suit”; il lirismo delicato di “Genius of Love” del Tom Tom Club; la ginnastica ipnotica e sincronizzata della band e dei suoi instancabili coristi. Evitando di aggiungere interviste – e assicurandosi così che gli “unici” Talking Heads a raccontarsi fossero quelli sul palco – Demme ridisegnò efficacemente i confini dei documentari rock al punto che, ancora quattro decenni dopo, STOP MAKING SENSE rimane un punto di riferimento del suo genere, una pietra miliare a cui ci si può ispirare ma che non si può imitare.